Nebbia: aerosol formaa de gott piscininn, Comunicato di chiusura dell’istanza Mastodon nebbia.fail

ciamada anca gheba, scighera o borda

Cos’era Nebbia?

Nebbia era un’istanza mastodon, social network non commerciale distribuito, caratterizzata dall’essere libera, antifascista, antisessista e antimilitarista. Nebbia era uno spazio virtuale autogestito in cui mettere in discussione la dicotomia tra il nostro vivere online ed il nostro vivere offline cercando di creare un connubio tra i due mondi. Nebbia era un esperimento che cercava di immaginare dei social network diversi, basati su comunità reali e slegati da logiche commerciali. Nebbia si inseriva in un discorso più ampio: quello del fediverso italiano autogestito (https://autogestione.social/) da cui ha tratto ispirazione e a cui ( speriamo!) è riuscita a lasciare qualcosa.

Che cosa è stata Nebbia?

Nebbia è stata un’assemblea, un gruppo di persone più o meno identificate che si sono ritrovate ed hanno dato vita ad una nuova forma di aggregazione online, che hanno discusso, che si sono messe alla prova, ognuno con i propri limiti e con le proprie necessità, nel cercare di comprendere ( con la critica e l’azione ) il complesso mondo che ci circonda. Nebbia è stata tanti discorsi in tanti spazi sociali ( che ringraziamo tutti!) dove c’è stato modo di confrontare visioni, alle volte molto diverse, su cosa sono i social network e come dobbiamo relazionarvici. Nebbia è un tentativo di contrattacco ad un mondo da cui siamo schiacciati: non esiste più un internet libero, esistono le big tech, esistono

Facebook, Tik tok, Twitter e il porcoddio. Qualsiasi attacco a questo gigantesco e disumano paradigma è giusto, anche quando non riscuote il successo sperato. Nebbia voleva essere un’alternativa ad i social network “tossici” (negativo, nocivo), slegata dalle dinamiche tipiche di quel mondo. Tante persone, si chiedono: è possibile slegare un social network ( una tecnologia “non conviviale”) da queste dinamiche? Nebbia era una risposta pratica, a questa domanda. Nebbia era un tentativo di smantellare la tecnocrazia che troppo spesso circonda i progetti informatici utilizzando l’autogestione come pratica politica e tecnologica.

Perchè Nebbia non c’è più?

L’esperimento è finito.

Abbiamo provato con tutte le nostre forze a farlo riuscire e parzialmente ci siamo riusciti. Ma come ogni onest* compagn* siamo costrett* a fare i conti con le nostre forze ( sempre limitate ) e le nostre disponibilità ( ancora più limitate ) ed a decidere quali progetti portare avanti e quali invece no. Il principale motivo di chiusura dell’istanza Mastodon di Nebbia è aver mancato l’obiettivo di sovrapporre la comunità fisica locale a quella virtuale, in quello che voleva essere un rapporto senza distanza tra “utenza” e “amministrazione” tramite lo sviluppo di un’amministrazione diffusa che si riunisce in un’assemblea fisica.

Su questa carenza sono cresciuti altri problemi, tra cui lo scarso tempo ed energia a disposizione di chi gestisce l’istanza, il carico tecnico che per forza di cose ricade su un numero troppo ristretto di persone, e il conseguente soffocamento della potenzialità per altri progetti in un contesto di scarsità di risorse personali.

Nebbia non è mai stata un servizio, nebbia non è mai stata una forma di volontariato. Nel momento in cui ci siamo res* conto che si stava trasformando principalmente in questo abbiamo deciso di cambiare gioco.

Cosa ci ha dato questa esperienza?

Nonostante chiudere un progetto sia sempre un po’ triste, pensiamo che questo percorso ci abbia lasciato molto su cui ragionare.

In particolare ci ha dato strumenti migliori per analizzare e testare sul campo alcune delle domande e teorie che negli ultimi anni si sono diffuse nel mondo delle controculture digitali.

Stiamo facendo lo sforzo collettivo di ordinare queste riflessioni, cercando di mettere a frutto questa esperienza.

Che cosa sarà Nebbia?

Nebbia non è morta, ha solo cambiato di forma. Nebbia rimane un gruppo di compagn* che vogliono ragionare ed agire rispetto alle cose che ci circondano. Nebbia e il collettivo che ci si identifica, continuerà a fare esperimenti per proporre alternative alle logiche di mercato e di controllo esistenti sul web.

La nebbia, invece, rimane un buffo fenomeno metereologico che caratterizza la triste pianura in cui abitiamo.

L’Assemblea di Nebbia

Nostra patria è il mondo intero

Come comunità digitale antimilitarista, sentiamo l’esigenza di esprimerci sui recenti accadimenti sul confine russo-ucraino.

L’attrito tra la sfera d’influenza della NATO e quella della Federazione Russa non è cominciato un mese fa. Il progressivo allargamento della NATO verso l’Est europeo è un fatto che ci parla delle mire egemoniche dell’imperialismo USA, la prima potenza militare mondiale. Sull’altro fronte, Vladimir Putin rappresenta il blocco di potere economico attualmente al governo della Federazione Russa, che non vuole la NATO sulla soglia di casa.
Nel mezzo ci sono i civili ucraini, colpiti da tutta la brutalità della guerra moderna; ma gli effetti del conflitto arrivano a colpire anche le classi subalterne europee, che devono far fronte alla crescita dei costi dell’energia e delle materie prime. Anche il taglio della spesa sociale pubblica a vantaggio della spesa militare è un aspetto della brutalità della guerra.

Chi si sente in guerra contro il terribile dittatore dell’Est, in quanto cittadino dell’Europa terra di democrazia e libertà, si inganna.
Pensiamo che ogni tipologia di nazionalismo, ogni confine tracciato sulla carta, ogni patria, rappresentino innanzitutto una cortina fumogena utile a nascondere lo sfruttamento delle classi lavoratrici, delle risorse, dei territori.

L’Italia è pesantemente coinvolta nel confronto: ci sono basi militari USA e NATO su tutto il territorio; l’Italia è presente in Europa dell’Est con proprie truppe e la spesa militare dello stato italiano è costantemente in crescita.
Vogliamo considerarci parte attiva del movimento contro la politica guerrafondaia del nostro governo, per il ritiro delle missioni militari all’estero, contro le sanzioni che colpiscono soprattutto i ceti meno abbienti, per la chiusura delle industrie d’armi, per lo smantellamento delle basi militari NATO presenti in Italia e per l’abbattimento delle spese militari.

Non ci illudiamo che un social network possa cambiare le sorti di una guerra ma crediamo che sia nostro dovere, come assemblea anti-autoritaria, identificare tutti i possibili piani per sfuggire al controllo delle autorità.

La guerra in Ucraina è passata alla ribalta come una guerra ibrida cioè una guerra che si combatte su più fronti contemporaneamente.
Nello specifico in questo particolare conflitto hanno preso importanza due piani (oltre a quello politico-militare e quello economico) che secondo noi sono centrali: il piano delle informazioni ed il piano della sicurezza informatica.
Il “piano informativo” non è altro che la traduzione, in chiave moderna, della propaganda che sfrutta tutte le possibilità offerte dalle piattaforme di comunicazione commerciali per diffondere notizie allo scopo di orientare l’opinione pubblica.
Abbiamo già visto questo meccanismo in azione al servizio di diversi partiti occidentali e ne conosciamo la potenza.
La risposta messa in atto dalle piattaforme più comuni in occidente è la censura, in prima istanza allo scopo di proteggere gli utenti dalla disinformazione, in ultima analisi per assoggettare gli utenti solamente alla propaganda di una particolare fazione.

Come assemblea di gestione di Nebbia, non crediamo nella censura: crediamo in un metodo diverso di diffondere le informazioni.
La nostra proposta è un social network che sia in grado, grazie alla sua struttura decentralizzata, di offrire un modello diverso, un modello in cui il controllo delle informazioni è esercitato collettivamente da gruppi di persone affini.

Esprimiamo solidarietà alle vittime di questa guerra: ai popoli russo e ucraino costretti a uccidersi a vicenda.

Per chi volesse contribuire, questo è il link al sito della Brigata Internazionale Mutuo Soccorso, che porterà aiuti e sostegno umanitario alla popolazione ucraina e alle rifugiate e ai rifugiati in fuga dalla guerra:
https://milanoinmovimento.com/internazionale/brigata-internazionale-mutuo-soccorso-missione-umanitaria-al-confine-ucraino