Nostra patria è il mondo intero

Come comunità digitale antimilitarista, sentiamo l’esigenza di esprimerci sui recenti accadimenti sul confine russo-ucraino.

L’attrito tra la sfera d’influenza della NATO e quella della Federazione Russa non è cominciato un mese fa. Il progressivo allargamento della NATO verso l’Est europeo è un fatto che ci parla delle mire egemoniche dell’imperialismo USA, la prima potenza militare mondiale. Sull’altro fronte, Vladimir Putin rappresenta il blocco di potere economico attualmente al governo della Federazione Russa, che non vuole la NATO sulla soglia di casa.
Nel mezzo ci sono i civili ucraini, colpiti da tutta la brutalità della guerra moderna; ma gli effetti del conflitto arrivano a colpire anche le classi subalterne europee, che devono far fronte alla crescita dei costi dell’energia e delle materie prime. Anche il taglio della spesa sociale pubblica a vantaggio della spesa militare è un aspetto della brutalità della guerra.

Chi si sente in guerra contro il terribile dittatore dell’Est, in quanto cittadino dell’Europa terra di democrazia e libertà, si inganna.
Pensiamo che ogni tipologia di nazionalismo, ogni confine tracciato sulla carta, ogni patria, rappresentino innanzitutto una cortina fumogena utile a nascondere lo sfruttamento delle classi lavoratrici, delle risorse, dei territori.

L’Italia è pesantemente coinvolta nel confronto: ci sono basi militari USA e NATO su tutto il territorio; l’Italia è presente in Europa dell’Est con proprie truppe e la spesa militare dello stato italiano è costantemente in crescita.
Vogliamo considerarci parte attiva del movimento contro la politica guerrafondaia del nostro governo, per il ritiro delle missioni militari all’estero, contro le sanzioni che colpiscono soprattutto i ceti meno abbienti, per la chiusura delle industrie d’armi, per lo smantellamento delle basi militari NATO presenti in Italia e per l’abbattimento delle spese militari.

Non ci illudiamo che un social network possa cambiare le sorti di una guerra ma crediamo che sia nostro dovere, come assemblea anti-autoritaria, identificare tutti i possibili piani per sfuggire al controllo delle autorità.

La guerra in Ucraina è passata alla ribalta come una guerra ibrida cioè una guerra che si combatte su più fronti contemporaneamente.
Nello specifico in questo particolare conflitto hanno preso importanza due piani (oltre a quello politico-militare e quello economico) che secondo noi sono centrali: il piano delle informazioni ed il piano della sicurezza informatica.
Il “piano informativo” non è altro che la traduzione, in chiave moderna, della propaganda che sfrutta tutte le possibilità offerte dalle piattaforme di comunicazione commerciali per diffondere notizie allo scopo di orientare l’opinione pubblica.
Abbiamo già visto questo meccanismo in azione al servizio di diversi partiti occidentali e ne conosciamo la potenza.
La risposta messa in atto dalle piattaforme più comuni in occidente è la censura, in prima istanza allo scopo di proteggere gli utenti dalla disinformazione, in ultima analisi per assoggettare gli utenti solamente alla propaganda di una particolare fazione.

Come assemblea di gestione di Nebbia, non crediamo nella censura: crediamo in un metodo diverso di diffondere le informazioni.
La nostra proposta è un social network che sia in grado, grazie alla sua struttura decentralizzata, di offrire un modello diverso, un modello in cui il controllo delle informazioni è esercitato collettivamente da gruppi di persone affini.

Esprimiamo solidarietà alle vittime di questa guerra: ai popoli russo e ucraino costretti a uccidersi a vicenda.

Per chi volesse contribuire, questo è il link al sito della Brigata Internazionale Mutuo Soccorso, che porterà aiuti e sostegno umanitario alla popolazione ucraina e alle rifugiate e ai rifugiati in fuga dalla guerra:
https://milanoinmovimento.com/internazionale/brigata-internazionale-mutuo-soccorso-missione-umanitaria-al-confine-ucraino